Così scrive l’Ill.mo prof. Carlo Franza, curatore della mostra “Dietro la memoria” in corso a Firenze fino al 6 aprile 2017:
“Francesco Sciaccaluga è uno dei giovani artisti d’oggi più sinceri e innovativi nel campo della pittura figurale; e vivendo la normale condizione dell’artista, ci immette più in uno stato di veggenza, di ispirazione, di esaltazione profetica. Il paesaggio, gli ambienti e i loro arredi, gli interni, una stanza che diviene mondo, vissuto e cielo, tutto ruota nella poetica dell’artista ligure-lombardo senza far dismettere l’abito puntualmente decorativo che è uno dei segni distintivi di questa poetica, adoperato sempre più insistentemente come strumento di struggente evocazione ambientale, di messa a fuoco di atmosfere psicologiche, poeticamente intime e familiari. Grandiosa e bella pittura, con una realtà che Sciaccaluga mette a nudo calda ed esistenziale, e una luce diurna e notturna che entra ed esce dagli ambienti con una o più o meno intensità facendone addirittura evidenziare screziature che affogano a chiazze la pelle versicolore delle cose e delle figure, come folgorate da un momento di grazia. Meraviglia non poco il pathos, avvolgente e sconvolgente, che dà ordine e chiarezza all’esplosione della luce, esaltandone al massimo il colore, elementi che si riallacciano all’eredità impressionista. La memoria di un piccolo mondo ricercato e amato, con riflessi, vibrazioni e trasparenze, svela un realismo poetico di grande attualità, dove non manca l’incanto dell’ingenuità. La grafica (acqueforti, acquetinte, incisioni e maniere nere) che è stata eseguita parallelamente alla pittura si carica di un atteggiamento umano e storico dominante, ritagliando tematiche come il ritratto, gli interni salottieri e lo studio-lavoro ; ogni elemento del segno nella grafica è dosato da morsure, incorniciando la carica intima, la riflessione sulla forma, la personale identità. E’ questo un bilancio diaristico unico e introvabile, fantastico e romantico, puro e allegorico, dove immagine e segno sono ormai manifestazione ossessiva sulla traccia della storia e della dignità compositiva. Un’avventura, quella di Sciaccaluga, irripetibile e orgogliosa di un programma affidato ai tanti lavori eseguiti, capitoli affidati alla coscienza, alla cultura, alle passioni, e alle aspirazioni interiori.”